Pensieri Sparsi - Capricorno di Andreas

 

 Autore: Andreas
Titolo: Capricorno, 1-20
Editore: Magic Press + inediti (dal 10 al 20)
Pagine: circa mille, a colori
Formato: 24 x 32 cm, cartonato

Nel 1997 Andreas è all'apice del suo percorso artistico, si è costruito una nicchia di fedeli appassionati ed estimatori che sostengono le sue opere sfuggenti, misteriose, ermetiche. Dopo la conclusione di Rork, dopo il secondo tomo di Cromwell Stone, dopo altre opere ermetiche degli anni '80 (Cyrrus - Mil e Coutoo) e infine dopo Le Triangle Rouge (1995) Andreas si mostra per quel che è: un autore che viaggia tra i mondi, come il suo Rork.

Sono i mondi del fumetto francofono e dei comics americani che si scontrano per la prima volta in una maniera così forte e coerente. Sono i mondi del fumetto popolare e d'avanguardia che si rafforzano a vicenda, Andreas ha sempre accettato i limiti e li ha usati a proprio vantaggio (alcune sue opere potrebbero rientrare nell'Oubapo).
E' il 1997 quando Andreas decide di lanciare le 2 serie più lunghe e ambiziose della sua carriera, Arq e Capricorno. Facciamo subito una distinzione: Arq è una serie epocale, complessa e stratificata, in cui il lettore anche senza afferrarla del tutto percepisce la sua possanza, anche durante la lettura sa che tolto un velo ce ne saranni altri più avanti che lo avvicineranno alla verità, univoca per l'autore, molteplice per i lettori. Capricorno invece, che pure era programmata sin dall'inizio per avere 20 tomi, di cui 1 doppio, procede più a braccio, sembra quasi episodica inizialmente e arrivati alla fine si fa fatica a ricostruire il puzzle proprio per la sua natura evanescente e con una costruzione dell'intreccio esponenziale. La complessità della trama esplode letteralmente negli ultimi tomi, che spingono a rivedere tutto ciò che è successo sotto un'altra luce. Comunque, Andreas chiude sempre il cerchio, non c'è scampo alle sue macchinazioni ma la bellezza delle sue opere non sta tanto nel percorrere tutta la circonferenza senza intoppi quanto piuttosto nel lasciarsi trasportare dalla fantasia soverchiante e fare parte di quel mondo. Poi indubbiamente più si entra in quel mondo e più lo si apprezza. 




Capricorno è innanzitutto uno spin-off di Rork, chi ha letto la serie si ricorderà del personaggio "astrologo" che aiuta Rork, mentre per chi non l'ha mai letta è comunque consigliabile farlo perché verso la fine ci saranno dei collegamenti e poi Rork è un must, quindi non c'è neanche bisogno di dirlo. E' però riduttivo considerarlo un semplice spin-off, dal momento in cui è 3 volte più lungo ed espande il mondo di parecchio.
Capricorno ha 4 cicli e, come abbiamo detto, sono collegati però è anche vero che hanno un approccio diverso. Non andiamo nel dettaglio ma è una serie sorprendente, inizia come un tributo ai pulp, alle dime novel, che via via vira verso il fantasy più esoterico per finire in uno strano cocktail di fantascienza e immaginazione lovecraftiana. Anche se la lettura di un solo tomo può lasciare l'impressione di una storia semplice avventurosa, simpatica ma senza grandi ambizioni, Capricorno trae la sua forza soprattutto nella lettura del suo insieme. Insomma, come dice anche Andreas, Capricorno è una serie che cresce con il lettore. Andreas si è sicuramente divertito tantissimo e Capricorno è il suo parco giochi. In questa serie ci sono svariate sperimentazioni sul linguaggio, basti pensare che un tomo è completamente muto, un altro è tutto costruito con layout fissi che simulano una gabbia, un altro ancora è tutto visto da vicino, cioè zoomato.
Andreas è un autore difficile che però sa ripagare il lettore attento e pronto a farsi travolgere. La serie si muove, soprattutto all'inizio, come se fosse un feuilleton ma aggiornato con gli stilemi odierni e con uno storytelling tutt'altro che classico, però i personaggi e le situazioni richiamo quei romanzi ottocenteschi. Proprio per questo si ha l'impressione che Capricorno potrebbe andare avanti all'infinito, si potrebbe esplorare quel mondo ancora e ancora ma Andreas è Andreas e la serie è una BD, il che implica una certa cura e ricerca ma anche - proprio per questo - tempi di produzione lunghi.
Iniziare a leggere Capricorno significa entrare in mondi sotterranei, capovolti, paralleli, abbracciare visioni steampunk, risolvere enigmi, farsi sommergere dai simboli e ammaliare dai misteri.

 

 

Come ogni opera "mindfuck" è interessante condividere opinioni, dubbi e certezze in modo da accrescere l'esperienza definitiva. Purtroppo però Andreas in Italia resta un signor nessuno e del resto Magic Press ha interrotto la pubblicazione dopo 2 integrali su 4. Quindi per metà è inedito. Certo, è una delle tante serie (soprattutto BD) interrotte nel nostro paese, ma è certamente una delle mie preferite. Suvvia, di Andreas ce n'è uno solo e le sue opere si prestano a più riletture, quindi in realtà si spende anche meno! Si spera sempre che la Magic Press possa riprenderlo, ma sono i lettori a dover fare la prima mossa.

Considerazioni molto sparse e spoiler.
Ehm, diciamo che questo breve paragrafo è una sintesi del fulcro di questa serie. E' ciò che ho capito ma non riesco a sbrogliare la matassa, che tra l'altro non è complicata quanto quella di Arq... Poche storie, andrebbe riletta ora che so che si tratta di più realtà. Ecco, in Arq anche se non te lo dice è chiaro sin da subito che ci sono svariati layer (realtà), mentre qui te lo dice solo alla fine. Non riesco a ricostruire l'intreccio linearmente ma ho dei frammenti: la storia dell'astronave, i Mentori, le pietre dell'apocalisse, il Passeggero, i mondi paralleli... Al di là dei vari simboli, a livello superficiale dal 20° tomo capiamo che Capricorno è il guardiano della realtà: il suo compito era quello di consegnare il libro ad Astor. Il libro ha la capacità di far confluire la fantasia nella realtà ed è questo gioco metanarrativo che ho trovato geniale. E' chiaro che ora come ora, non avendo capito la gran parte delle cose, è un giudizio sospeso. Un giudizio che comunque non è dei più positivi, difatti credo che il 20° sia uno dei peggiori tomi della serie. Il 20 e il 10 giocano in un altro campionato. Tra l'altro lo stesso Andreas riguardo all'ultimo tomo dice: "Non avrei potuto farlo nella classica pagina a strisce - non avrebbe dato quella stessa sensazione di attraversare tempi diversi. Non è una sequenza logica di immagini. È ancora caotica per il personaggio, come per il lettore. Capirà quando rileggerà la storia!"


Ci sono svariati loop temporali e, se non sbaglio, nel secondo Cap muore davvero. Nel primo invece  Damaloch crea un doppio per resuscitarlo, ed è questo doppio, che di fatto è fuori dal ciclo, che non può essere riprodotto nel secondo loop. L'Astor che segue il Capricorno ha vissuto solo il secondo loop, ma poiché proviene dal mondo reale non è un vero personaggio del secondo loop e quindi non scompare con esso. Cosa causa la comparsa di un secondo loop? Il gatto che torna nel passato e quindi rivive ciò che ha già vissuto. Il ruolo del Capricorno è quello di guardiano di realtà e dimensioni. Questa macchina gli consente di monitorare le dimensioni e prevenire qualsiasi cambiamento nel destino. Secondo me, quello era il suo obiettivo appena arrivato a New York, ma è stato messo da parte dal primo time loop. Risolvendo i loop, compie la sua prima missione come Protettore del Destino e può ascendere al suo vero posto. D'altra parte, non riesco ancora a capire questa famosa Macchina che permette al Capricorno di essere finalmente se stesso e di dirigere il suo Destino. E' la macchina che i Mentori stavano cercando, poiché dirigere il destino è il loro obiettivo, e inoltre ha un legame con i Wattman.

Pinkra Core è l'anagramma di Kapricorne.

Poiché nel loop numero uno (quello in cui va Rork) sappiamo che il Brent Parris di questo mondo muore nell'esplosione di Sippenhaft dopo essere stato sfigurato, egli non può essere il Capricorno. Il nostro eroe si è rivelato essere un Brent Parris di un altro mondo (mondo "reale" dove la libreria non è andata a fuoco). Infatti non c'era Capricorno nel loop uno, tranne forse la stessa Pinkra Core, visto che era il proprietario ufficiale dell'edificio, e quindi il custode di New York!

 

"Qui a New York, sei Capricorno e devi proteggere la tua città", gli dicono le 3 "streghe"/parche all'inizio. Questo si intreccia alla ricerca che sua madre gli ha affidato: trovare il custode del libro 'Il vaso di Pandora'. Nel mondo reale, quello dove la magia non funziona, le 3 streghe vogliono recuperare questo famoso libro e gettare Brent Parris "altrove" (nei mondi dove esistono Rork, Mordor Gott, Damaloch...) in modo che si perda o persino scomparire in loop temporali (come una delle Ash Grey). Credono di sapere cosa accadrà perché le "carte del destino" corrispondono alla storia futura del Capricorno.

In Capricorno, se prendiamo le iniziali dei personaggi che pronunciano la parola "Terminus", notiamo che mancano 7 lettere per completare l'alfabeto: E, M, N, O, R, S, T, che ci dà MONSTER o MENTORS. Penso che sia Mentors.

Estratto di un'intervista. Intervistatore: Un altro tema nei tuoi fumetti: quello dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo. È incredibile come le piccole cose diventino grandi e le cose importanti diventino molto piccole. La più grande metafora di questa tematica sono i bugiardi di Vree in Rork che, per cinque album, ci fanno sentire come se stessero governando il mondo, che sanno come teletrasportare persone distanti anni luce mentre si trovano nella piccola pietra. Vedo molti collegamenti in questo tema, specialmente con la citazione di Harlan Ellison sulla quarta di copertina di Cromwell Stone "Siamo minuscole creature in un universo che non è né benevolo né malizioso... È solo enorme e inconsapevole di noi se non come anello della catena della vita".
Andreas: Sì, è più come "Chi è Dio"? Non dove, perché non è proprio questa la domanda che penso. Esistenza o no, beh, non lo so ma, anche se è stato l'Uomo ad inventarlo, cosa potrebbe essere? Cosa sta portando? Cosa porta questa invenzione? Sì è quello! È il lato inesplicabile in ognuno di noi - e in me - che mi attrae. Infine, è un po' pomposo arrivare a tanto ma, allo stesso tempo, è forse un lato che mi è rimasto impresso e che mi è piaciuto in Lovecraft. È questo lato: ci sono cose nell'Universo che ci minacciano ma in modo insospettato e soprattutto NON c'è speranza che si possa fare qualcosa... (ride). Quindi, quello, mi piace... L'ignoto... Anche New York è un po' così. Questa grande città in cui non sono mai stato. Posso fantasticare su di essa all'infinito. La sto inventando adesso, non ho più documenti quando disegno New York. NY nasconde le cose, esiste un mondo sotterraneo.

Si avverte un certo senso di spaesamento all'inizio del decimo tomo, sembra provenire da un'altra serie addirittura. Tuttavia il messaggio è chiaro: Capricorno sta cercando se stesso, sta cercando di ricostruirsi in una quotidianità che lo ha raggiunto e dove si perde in vari sproloqui. Questa piega campagnola gli conferisce umanità, una fragile tangibilità. Penso che sia proprio questo viaggio interiore, a seguito di uno shock traumatico, il fulcro della storia. Tuttavia il 10° resta il tomo più debole della serie e tutto sommato troppo fuori fuoco.

Dunque, cosa resta alla fine di questa fantasmagorica epopea d'appendice? L'arte di Andreas e basta? No, è l'esigenza di far fronte alla realtà, porsi domande su di essa e scardinarla con la fantasia. E' il viaggio di un artista imprigionato nella propria arte che ti trascina al suo interno e ti chiede se hai possibilità di scelta. Restano infine i personaggi, soprattutto Capricorno e Ash Grey. Poi Manga, Blue Face, Mordot Gott, il Passeggero. Mi dispiace inoltre che Deliah sia stata poco usata. Mi piacevano soprattutto i personaggi femminili: Fay o' Mara e Miriam.

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